La Moto Guzzi V 700 venne presentata al 39° Salone del Ciclo e Motociclo di Milano nel novembre del 1965. La sua progettazione e successiva produzione fu decisa per soddisfare le richieste di rinnovo dei motocicli delle Forze Armate, e di altri Corpi dello Stato che, in quel periodo, utilizzavano motoveicoli con velocità di punta non in grado di fronteggiare le spiccate caratteristiche velocistiche di alcune autovetture circolanti.
La sua imponenza e la sua longevità meccanica permetteranno alla Moto Guzzi (divenuta SEIMM nel 1967) di vincere l’appalto, fornendo alle Forze Armate e ai Corpi dello Stato un valido mezzo dall’impiego estremamente versatile. I primi motoveicoli furono consegnati alla Polizia Stradale, poco dopo anche all’Arma dei Carabinieri e ai Corazzieri. Successivamente venne adottata anche da altri Corpi quali Vigili del Fuoco, Guardia di Finanza, Corpo Forestale (ora Carabinieri Forestali) e Polizia Municipale. Il successo della V7 fu tale da uscire dai confini Italiani ed emigrare anche all’estero, più precisamente in America dove alcuni Dipartimenti di Polizia Americana la adottarono in sostituzione delle Harley Davidson.
La V7 in versione civile, dal punto di vista meccanico, differiva ben poco dalla versione militare.
La principale differenza riguardava i rapporti al cambio, che in questa versione erano leggermente più lunghi.
Di seguito alcuni dati tecnici:
Ingombri e pesi
Versione civile
Lunghezza massima: m. 2,230
Larghezza massima: m. 0, 795
Altezza massima: m. 1,050
Peso del motomezzo: kg. 230 (circa)
(Rifornito di olio e benzina)
Versione Carabinieri/Polizia stradale
Lunghezza massima: m. 2,300
Larghezza massima: m. 0,890 (con parabrezza)
Altezza massima: m. 1,470 (con parabrezza)
Peso del motomezzo: kg. 266 (con parabrezza, borse)
(Rifornito di olio e benzina)
Prestazioni:
Versione civile
1^ marcia: 66 km/h – pendenza 60 %
2^ marcia: 96 km/h – pendenza 34%
3^ marcia: 120 km/h – pendenza 23 %
4^ marcia: 170 km/h – pendenza 14 %
Versione Carabinieri/Polizia stradale
1^ marcia: 53,04 km/h – pendenza 60 %
2^ marcia: 88,73 km/h – pendenza 34 %
3^ marcia: 124,00 km/h – pendenza 23 %
4^ marcia: 157,00 km/h – pendenza 14 %
Le Guzzi V7 destinate alla Polizia e ai Carabinieri come allestimento risultavano molto simili tra loro. Entrambe le moto montavano un ampio cupolino con parabrezza in plexiglass, paragambe, sella singola molto ampia e comoda, cassette laterali (di forma piccola ed aerodinamica per la prima serie, più grandi e capienti nella seconda serie) per riporre oggetti e dotazione di servizio. Per la versione Carabinieri la cassetta di destra era dotata al suo interno di un supporto per l’alloggiamento della pistola mitragliatrice Beretta PM 12.
Le V7 sia Polizia che Carabinieri erano inoltre dotate di una coppia di sirene, denominate a fischio per il suono che producevano, modello Ercole Marelli SPU – 120 – 12 volt oppure IE Industria Elettronica ES – 1 – SA 12 volt a seconda della fornitura. Fissate entrambe ai due paragambe con apposite staffe, venivano azionate da uno specifico pulsante posizionato sul manubrio. In seguito la versione Carabinieri fu dotata anche di due lampeggianti di colore blu, non dotati di parabola rotante, il cui lampeggio avveniva a seguito del funzionamento intermittente di un relè. I lampeggianti erano fissati, rispettivamente, sulla parte centrale del parafango anteriore e, grazie un apposito supporto, sul blocco luce/targa.
Tale modifica rendeva necessaria l’adozione di un nuovo pulsante che consentiva l’accensione dei due lampeggianti e/o l’attivazione delle sirene.
La moto in versione Carabinieri, cosi come alcune moto in versione Polizia Stradale, fu dotata di un apparato radio PRODEL, mod. 76/12 C installato tramite appositi supporti sul portapacchi posteriore. La sua accensione avveniva tramite apposito interruttore posto sulla centralina di comando installata sotto il parabrezza subito sopra il contachilometri.
Tale centralina permetteva all’operatore di essere sempre in contatto radio con la centrale. Durante la guida la comunicazione avveniva schiacciando il pulsante posto sul manubrio e tramite il megafono si poteva ascoltare e rispondere ai messaggi della centrale operativa. A veicolo fermo la stessa operazione poteva avvenire anche tramite l’utilizzo della cornetta telefonica dotata di interruttore per le comunicazioni. L’utilizzo dell’una o dell’altra modalità di comunicazione avveniva tramite lo spostamento di un apposito switch posto al lato del megafono.
La Guzzi V7 fu la prima motocicletta ad avere un impiego di pronto intervento e servizio attivo proprio perché dotata di radio.
Oltre alla caratteristica livrea, le due versioni si differenziavano anche per la posizione dei distintivi
di reparto. La versione Carabinieri aveva la sola scritta con lettere catarifrangenti posta sul cupolino mentre la versione destinata alla Polizia Stradale, oltre alla scritta su fondo bianco sempre sul cupolino, aveva anche installato sul gambale della forcella sinistra un disco con lo stemma della “specialità”. Anche i Corazzieri, ebbero in dotazione la moto, utilizzandola esclusivamente per scopi istituzionali di scorta al Presidente della Repubblica. Per tali motivi l’allestimento fornito era completamente differente.
Nel dettaglio la versione Corazzieri era dotata di aquile (simbolo dei Corazzieri) fissate rispettivamente sulla parte anteriore del parafango anteriore ed al centro delle due cassette portaoggetti , 2 fari fendinebbia (CEV 10017 – diametro 110) posti ai lati del faro anteriore sopra il quale era installata una sirena (Ercole Marelli SPU – 120 – 12 volt), aveva inoltre delle cassette laterali specifiche e non montava il parabrezza anteriore.
Come accennato in precedenza anche altre amministrazioni dello stato e non solo utilizzarono la Moto Guzzi V7 ad esempio:
-I Vigili del Fuoco, utilizzandola per scorta alle autocolonne. Il suo allestimento era il medesimo della versione Polizia/Carabinieri.
-La Guardia di Finanza, che la impiegava nelle scorte ai veicoli portavalori della Banca d’Italia, adottando all’inizio un colore blu chiaro e successivamente il blu ministeriale. Sul cupolino era presente una fascia di colore bianco all’interno della quale vi era riportata la scritta “Guardia di Finanza” con lettere catarifrangenti.
Il suo allestimento per le versioni destinate al “Reparto Scorta Valori” era simile alle versioni Polizia/Carabinieri ma privo di apparato radio (nella foto presente nella galleria si nota un apparato radio più moderno probabilmente montato per esigenza di istituto) mentre per le versioni destinate ad altri servizi la moto era equipaggiata con borse laterali più piccole della prima serie. Anche la V7 Guardia di Finanza fu dotata di lampeggianti uguali per modello a quelli della versione Carabinieri.
-Il Corpo Forestale dello Stato, attualmente Carabinieri Forestali. Il motoveicolo non aveva impiego operativo ma veniva utilizzato per scopi di rappresentanza. Il suo allestimento differiva dalla versione Polizia/Carabinieri per la mancanza dell’apparato radio e per l’adozione di una singola sirena montata sul parafango anteriore. Inoltre le cassette laterali erano le stesse montate dalla V7 prima serie (piccole ed aerodinamiche). Come per la Polizia Stradale, la moto aveva installato sul gambale sinistro della forcella un disco metallico con lo stemma del corpo.
-La Polizia Municipale. Il veicolo era utilizzato per il pattugliamento e controllo del territorio cittadino. Il suo allestimento differiva dalla versione Polizia/Carabinieri per la mancanza dell’apparato radio.
Ovviamente in base alle Amministrazioni, oltre alle caratteristiche sopra elencate, variavano i colori.
Nello specifico erano:
V7 Carabinieri
– dal 1970 e sino alla radiazione: vernice LECHLER bleu, n. 8070 (ML A 7); Corpo moto, cupolino
parabrezza, apparato radio, cassette laterali, sirena e megafono sirena (parte alettata sirena colore Bianco Corfu Fiat 224);
V7 Polizia
– dal 1956-1976 vernice LECHLER VERDE 8231 MIL A15 Corpo moto, cupolino (parte inferiore, mentre parte superiore in colore Bianco) apparato radio, cassette laterali, corpo sirena e megafono sirena;
– dal 1976 vernice LECHLER AZZURRO 8236 MIL A18 Corpo moto, cupolino parte inferiore, apparato radio, cassette laterali solo il coperchio. In colore Bianco parte superiore cupolino, parte bassa cassette laterali, megafono e corpo sirena, gambali forcella anteriore;
V7 Vigili del Fuoco vernice Rosso Fiat 152 F171 Corpo moto, cupolino, cassette laterali, corpo sirena e megafono sirena;
V7 Corpo Forestale dello Stato vernice Ral 6014 (FS 24064) Corpo moto, cupolino (parte inferiore, mentre parte superiore in colore verde tenue) cassette laterali di colore Nero Fiat 601;
V7 Guardia di Finanza
– colore vernice blu chiaro non conosciuto Corpo moto, cupolino (parte inferiore, mentre parte superiore in colore Bianco) cassette laterali, corpo sirena e megafono sirena;
– dal 1971 e sino alla radiazione vernice LECHLER bleu, n. 8070 (ML A 7) Corpo moto, cupolino (parte inferiore, mentre parte superiore in colore Bianco) cassette laterali, corpo sirena e megafono sirena;
V7 Polizia Municipale colore vernice non conosciuto in quanto variabile a seconda delle Amministrazioni in cui faceva servizio.
Le Guzzi prodotte nel 1971 sia civili che militari avevano sul serbatoio un adesivo, che stava a ricordare il cinquantesimo anniversario della Moto Guzzi.
Uscendo dai confini nazionali la V7 fu adottata anche dalla Polizia Americana. Nel 1968 infatti gli importatori statunitensi Moto Guzzi, Joe e Mike Berliner, convinsero i vertici del Dipartimento di Polizia di Los Angeles a prendere in considerazione la bicilindrica trasversale per i loro motociclisti. La Moto Guzzi partecipa alla selezione per l’assegnazione di un lotto di dieci motociclette, nasce così, la V7 Police con cilindrata maggiorata a 750 cc equipaggiata con parabrezza, borse, luci supplementari, radio e sirena sia elettrica che a comando meccanico (azionata con comando a pedale che faceva si che aderendo al pneumatico posteriore ne attivava il suono a fischio). Le dieci V7 venivano allestite direttamente a Mandello del Lario sotto l’attenta supervisione del sergente Scotty Henderson, inviato da Los Angeles per supervisionare la produzione. Le modifiche principali riguardavano il cavalletto laterale azionabile da seduto, la leva del cambio a sinistra, il parabrezza antiproiettile in Lexan.
La Moto Guzzi V7 venne progressivamente sostituita dalla nuova e più potente Moto Guzzi 850 T prima e T3 poi, cessando definitivamente il suo servizio presso alcuni Corpi dello Stato verso la metà degli anni ’80. Tutte le V7 in versione militare mai consegnate e rimaste nei magazzini Guzzi furono smantellate e private dei soli accessori militari e convertite ad uso civile. La particolarità di queste Guzzi fu quella di essere state riverniciate tutte di colore Rosso Benelli (Colore rimasto in eccedenza nei magazzini Benelli all’epoca insieme alla Guzzi sotto la proprietà di De Tommaso).
Ringrazio per la preziosa collaborazione fornitami alla realizzazione dell’articolo:
Ing. Marco Celeghini già dirigente del Corpo Forestale dello Stato
Giorgio Brigà
Emiliano Menichelli
Tutto lo staff di Fiamme Blu ed in particolare Edoardo Govoni
Fabio Paoletti
Gen. B. Gianni Unich
Comando Generale della Guardia di Finanza ed il Direttore del Museo Storico della Guardia di Finanza Magg. Gherardo Severino.