La Moto Guzzi Falcone 500 venne presentata al Salone di Ginevra nel 1950 e rimase in produzione, con vari aggiornamenti, sino al 1967. Proposta dalla Casa di Mandello in una unica versione, la moto si affiancava con prestazioni superiori alla già presente Moto Guzzi Astore nata nel 1949.
Nel 1953 la Moto Guzzi decise di mettere in commercio una nuova moto più “tranquilla” denominata Falcone Turismo. Dal quell’anno in poi nacque la distinzione tra Falcone Turismo e Sport. Nel 1967 il Falcone fu oggetto di alcuni aggiornamenti tra cui la modifica del serbatoio della benzina, la sella, il relativo supporto e l’aggiunta di un cavalletto laterale.
La motocicletta, per le sue doti di robustezza e tenuta di strada, fu subito notata dalle Istituzioni che decisero di acquistarla sia nella versione Sport che in quella Turismo. I principali Corpi Statali e Forze Armate che la adottarono furono la Polizia Stradale, l’Esercito che all’epoca comprendeva anche l’Arma dei Carabinieri, i Corazzieri, i Vigili del Fuoco, l’ex Corpo Forestale dello Stato, la Guardia di Finanza e la Polizia Municipale di varie città italiane.
Dal punto di vista meccanico, il Falcone militare differiva ben poco dalla versione civile: i rapporti al cambio erano più corti per favorire una maggiore ripresa. Era dotato di una dinamo più potente da 60W, modello Marelli DN36C, con regolatore di tensione separato modello IR39C a differenza della versione civile che montava una dinamo da 30W modello Marelli DN19G 30/6 2000 D con regolatore da 6V-30W. Anche la batteria, sempre da 6 volt, risultava essere maggiorata a 13.5 Ah a fronte dei 12 Ah della versione civile.
Dal punto di vista estetico, il Falcone “militare” sia nella versione Sport che Turismo differiva dal quella civile per l’adozione di un terminale di scarico di forma cilindrica privo della cosiddetta “coda di pesce”, il faro anteriore aveva una posizione più alta (tale modifica era stata ottenuta montando le orecchie di fissaggio al contrario rispetto alla versione civile) in quanto sotto di esso era installata la sirena a fischio Marelli, ed inoltre montava di serie il contachilometri che invece risultava essere un accessorio per la versione civile. L’accensione della sirena avveniva tramite un pulsante situato sul lato destro del manubrio.
Il Falcone Turismo inoltre aveva di serie anche i paragambe che terminavano al di sotto del volano.
Una particolarità delle primissime Moto Guzzi consegnate alla Polizia Stradale, fu quella di essere prive della sirena che verrà installata dai reparti alla consegna del motociclo al di sopra del faro essendo quest’ultimo ancora nella posizione bassa della versione civile. Su alcune Guzzi Falcone la sirena venne montata sotto il faro e lo stesso venne sopra elevato tramite delle staffe di forma differente alle originali, che vennero imbullonate a quelle già esistenti di serie.
Solo successivamente la Moto Guzzi prendendo spunto da quanto realizzato dai reparti della Polizia adotterà la modifica dell’elevazione del faro facendola diventare di serie.
La prima fornitura di moto ai vari Corpi dello Stato e Forze Armate fu fatta nel solo colore Rosso Guzzi. In seguito La Moto Guzzi iniziò a fornire i motocicli ad ogni Corpo dello Stato e Forza Armata nel proprio colore di istituto. Gli allestimenti delle moto per i vari Corpi dello Stato e Forze Armate differivano tra loro per pochissimi particolari eccezion fatta per la versione destinata ai Corazzieri che ne aveva uno totalmente differente.
Di seguito i vari allestimenti:
Moto Guzzi Falcone 500 Polizia Stradale
La Polizia Stradale fu il Corpo che la mantenne in servizio per più di 20 anni arrivando ad affiancarla con la versione del 1967 alle Moto Guzzi V7. Per questo motivo tali versioni furono anche dotate di apparato radio che veniva installato con appositi supporti, sul portapacchi posteriore. La relativa centralina invece era installata con apposite staffe sotto il parabrezza. Sulla moto venne montato un parabrezza realizzato con un telaio in alluminio che aveva il compito di sostenere il plexiglass a forma di mezzaluna ed una paratia inferiore in pelle a protezione del motociclista. Il parabrezza era fissato al manubrio con apposite staffe in posizione arretrata rispetto al fanale. Sulla parte in plexiglass del parabrezza la Polizia Stradale fece installare delle fasce riportanti la scritta Polizia Stradale mentre sul gambale sinistro della forcella era installato un disco metallico con lo stemma del Corpo.
La moto era dotata di una apposita staffa imbullonata nella parte posteriore sinistra del telaio dove veniva riposta la paletta quando non era utilizzata.
La Guzzi venne impiegata per il pattugliamento delle strade.
Moto Guzzi Falcone 500 Esercito/Carabinieri
In tale periodo i Carabinieri facevano ancora parte dell’Esercito Italiano non essendo ancora divenuta la quarta Forza Armata, pertanto i mezzi che venivano consegnati provenivano tutti dalla motorizzazione militare dell’Esercito. Rimasta in servizio sino all’arrivo della Guzzi V7, per l’Arma dei Carabinieri, e del Nuovo Falcone, per l’Esercito Italiano, la motocicletta era fornita di un allestimento standard senza alcun’altra aggiunta ed impiegata prevalentemente per uso logistico. In quel periodo l’Arma dei Carabinieri ancora non impiegava le motociclette per il servizio territoriale.
Moto Guzzi Falcone 500 Corazzieri
Entrata in servizio a sostituzione della Moto Guzzi Superalce, vi rimase sino alla consegna della nuova Moto Guzzi V7. I Corazzieri ebbero in dotazione sia il Falcone Sport che il Turismo.
Il Falcone Sport fu oggetto di due differenti allestimenti:
– il primo allestimento, colorazione a parte, era praticamente identico alla versione civile. La sua differenza era legata alla presenza dell’aquila simbolo dei Corazzieri fissata sul parafango anteriore ed a quella del paragambe di fattura differente in quanto non arrivava fin sotto il volano ma aveva solamente la parte frontale. Quest’ultimo era dotato di un tubolare cromato che lo incorniciava.
La moto era impiegata dal Reggimento Corazzieri sia per scopi Istituzionali quali la scorta al Presidente della Repubblica o l’accompagnamento di Autorità straniere in visita di Stato sia per la consegna urgente di documenti;
– il secondo allestimento, invece, risultava essere notevolmente differente dalla versione civile poiché montava il parafango anteriore dotato di paratie laterali, che nascondevano la ruota. Su di esso come per la versione sopra descritta era installata l’aquila, simbolo dei Corazzieri. Il faro anteriore era posizionato in alto ma aveva una forma differente in quanto conteneva al suo interno il contachilometri. La moto montava al di sotto del faro la sirena a fischio ed ai suoi lati due fari supplementari. La forcella anteriore era dotata di due soffietti in gomma a copertura degli steli. Il serbatoio dell’olio non era liscio sui lati ma presentava un disco centrale cromato in rilievo come quello della Moto Guzzi Astore. Il paragambe era il medesimo della versione sopra descritta, anch’esso con un tubolare metallico cromato a contorno. Sul motore vennero installati due carter metallici in tinta con il resto della moto. Il carter di sinistra copriva il volano che non era liscio ma dotato di una dentatura sulla quale ingranava il motorino di avviamento, quello di destra, invece, nascondeva il gruppo dinamotore in quanto questa versione era caratterizzata dall’avere l’avviamento elettrico ed un impianto elettrico a 12 volt. La moto era dotata di un doppio scarico, differente per forma dalle altre versioni militari. Il parafango posteriore, comune come foggia a tutte le altre versioni, era caratterizzato dalla presenza di due appendici laterali che permettevano il fissaggio di due cassette metalliche per lato. La prima era di forma rettangolare, recava un’aquila applicata sullo sportellino e conteneva al suo interno le batterie in aggiunta a quella di serie, mentre la seconda porta oggetti era di forma triangolare con il lato tondeggiante che seguiva l’andamento curvo del parafango posteriore. La moto era impiegata solamente per scopi Istituzionali di rappresentanza quali la scorta al Presidente della Repubblica o l’accompagnamento di Autorità straniere in visita di Stato.
Il Falcone 500 Turismo Corazzieri rispetto alla versione Sport differiva per la mancanza del sellino posteriore.
Moto Guzzi Falcone 500 Vigili del Fuoco
Il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco ebbe in dotazione alcuni esemplari del Falcone 500 versione Turismo. La moto aveva lo stesso allestimento della versione Polizia Stradale ovvero sirena sotto il faro anteriore, supporto laterale per la paletta, parabrezza su quasi tutte le versioni e contachilometri. A seconda dei reparti di appartenenza sul parabrezza veniva applicata o meno una fascia elastica con scritto sopra “Vigili del Fuoco”.
La moto venne impiegata come scorta alle colonne mobili e pertanto, intorno alla fine degli anni ’60, su di essa venne installato anche un apparato radio della serie Prodel.
Moto Guzzi Falcone 500 Guardia di Finanza
Anche la Guardia di Finanza adottò il Falcone 500 sia nella versione Sport che Turismo. Entrambe le versioni vennero fornite con allestimento standard. Come avvenne anche per tutti gli altri Corpi dello Stato e Forze Armate, le prime moto furono consegnate nella classica colorazione Rosso Guzzi e prive degli accessori previsti per le versioni militari. La moto guidata da personale esperto soprannominato “Falconista” venne usata dalla Guardia di Finanza per l’inseguimento dei veicoli che forzavano i posti di blocco o comunque in zone di difficile accesso ad altri mezzi.
Moto Guzzi Falcone 500 Corpo Forestale dello Stato
In analogia agli altri Corpi dello Stato e Forze Armate sopraccitati, anche il Corpo Forestale dello Stato ha avuto in dotazione alcune Guzzi Falcone 500 sia in versione Turismo allestiti con i soli paragambe e sia in versione Sport.
Con l’entrata in servizio della nuova versione Turismo del 1967, vennero aggiunti, oltre al paragambe, anche una sirena a fischio Marelli e sul gambale sinistro della forcella venne installato un disco metallico con lo stemma del Corpo. La moto venne impiegata sia per pattugliamento del territorio sia per scorta alle auto colonne.
Moto Guzzi Falcone 500 Polizia Municipale
I vari Corpi di Polizia Municipale adottarono anch’essi la Guzzi Falcone 500 sia nella versione Turismo che nella versione Sport. La moto proprio per le sue doti di robustezza rimase in servizio in molte città fino agli inizi degli anni ’70 affiancandosi nell’ultimo periodo alle Guzzi V7 ed alle Guzzi Nuovo Falcone.
La più famosa delle Guzzi Falcone in versione Polizia Municipale è quella guidata dal Vigile Urbano Otello Celletti alias Alberto Sordi nel film “Il Vigile”.
Ogni Amministrazione, oltre alle caratteristiche sopra elencate, adottò i propri colori d’istituto che nello specifico erano:
Moto Guzzi Falcone 500 Polizia Stradale
– Rosso Moto Guzzi (Lechler Rosso Carminio 14) con filetti in color nero ed oro. Le prime Guzzi Falcone Sport avevano le guance serbatoio cromate, mentre dal 1952 al 1953, per questioni di riduzione dei costi di produzione vennero verniciate di colore nero. Nel 1953, con la nascita della versione Turismo, ritornarono ad essere cromate, per differenziare i due modelli in produzione. Il telo del parabrezza era realizzato in tinta con la moto.
– Rosso Amaranto (Lechler Vinaccia 8066 MIL A9) fino al 1958. Corpo moto, sirena, paragambe e contachilometri. I filetti erano in color nero ed oro. Guance serbatoio e faro anteriore di colore nero. Il telo del parabrezza era realizzato in tinta con la moto.
– Verde (Lechler Verde 8231 MIL A15) dal 1958-1976. Corpo moto, sirena, paragambe e contachilometri. I filetti erano in color bianco e celeste. Il serbatoio non aveva più le guance ed i filetti ma era verniciato in tinta unita. Il faro rimane sempre di colore nero. Il telo del parabrezza era realizzato in tinta con la moto.
– Azzurro (Lechler Azzurro 8236 MIL A18) dal 1976. Corpo moto, sirena, paragambe e contachilometri. I filetti erano in color bianco. Il serbatoio non aveva più le guance ed i filetti ed era verniciato in tinta unita. Il faro rimane sempre di colore nero. Il telo del parabrezza viene realizzato in colore nero.
Moto Guzzi Falcone 500 Esercito
– Rosso Moto Guzzi (Lechler Rosso Carminio 14) con filetti in color nero ed oro per le primissime consegne.
– Verde militare (Lechler Verde Bottiglia 8024 MIL A5) fino al 1958. Corpo moto e paragambe. I filetti erano in color rosso ed oro. Guance serbatoio e faro anteriore di colore nero.
– Verde militare (Lechler Verde oliva 8024 MIL A5) dal 1958 fino al 1980. Corpo moto e paragambe. La colorazione dei filetti non è conosciuta. La presenza o no delle Guance serbatoio ed il loro colore non è conosciuto. Il faro anteriore è di colore nero.
Moto Guzzi Falcone 500 Carabinieri
– Rosso Moto Guzzi (Lechler Rosso Carminio 14) con filetti in color nero ed oro per le primissime consegne.
– Verde militare (Lechler Verde Bottiglia 8024 MIL A5) fino al 1958. Corpo moto e paragambe. I filetti erano in color rosso ed oro. Guance serbatoio e faro anteriore di colore nero.
– Verde (Lechler Verde Felce 8084 MIL A8) fino al 1970. Corpo moto e paragambe. I filetti erano in color rosso ed oro. Guance serbatoio e faro anteriore di colore nero.
– Blu (Lechler Bleu 8070 MIL A7) dal 1970 in poi. Corpo moto, paragambe e contachilometri. I filetti erano in color rosso ed oro. Guance serbatoio nere (per versione sport cromate) e faro anteriore di colore nero.
Moto Guzzi Falcone 500 Corazzieri
– Blu (Lechler Bleu 8070 MIL A7). Corpo moto, paragambe e sirena. I filetti erano in color rosso ed oro. Guance serbatoio cromate. Per la versione dotata di fari supplementari e parafanghi carenati, il serbatoio era cromato anche nella parte anteriore. I filetti erano presenti anche sul carter del motore ed intorno ai cassetti posteriori.
Per tutte le versioni il faro anteriore era di colore nero.
Moto Guzzi Falcone 500 Vigili del Fuoco
– Rosso Moto Guzzi (Lechler Rosso Carminio 14). Corpo moto, sirena, paragambe e contachilometri. I filetti erano in colore nero e bianco. Guance serbatoio e faro anteriore di colore nero.
Moto Guzzi Falcone 500 Guardia di Finanza
– Rosso Moto Guzzi (Lechler Rosso Carminio 14) con filetti in color nero ed oro. Le prime Guzzi Falcone Sport avevano le guance serbatoio cromate, mentre dal 1952 al 1953, per questioni di riduzione dei costi di produzione vennero verniciate di colore nero. Nel 1953, con la nascita della versione Turismo, ritornarono ad essere cromate, per differenziare i due modelli in produzione.
– Verde militare (Lechler Verde Bottiglia 8024 MIL A5) fino al 1958. Corpo moto e paragambe. I filetti erano in color rosso ed oro. Guance serbatoio e faro anteriore di colore nero.
– Grigio medio più chiaro Fiat 654 denominato anche “Grigio Finanza” tra il 1960 ed il 1970. Corpo moto, contakm, sirena e paragambe. I filetti erano in color bianco. Guance serbatoio e faro anteriore di colore nero.
– Blu (Lechler Bleu 8070 MIL A7) dal 1971 in poi. Corpo moto, sirena, paragambe e contachilometri. I filetti erano in color rosso ed oro. Guance serbatoio e faro anteriore di colore nero.
Moto Guzzi Falcone 500 Corpo Forestale dello Stato
– Rosso Moto Guzzi (Lechler Rosso Carminio 14). I filetti erano in color nero ed oro. Guance serbatoio e faro di colore nero.
– Verde Ral 6014 (FS 24064). Corpo moto, con filetti in color bianco e celeste. La versione 1967 corpo moto,sirena e paragambe con filetti di color bianco. Entrambe non avevano più le guance sul serbatoio. Faro anteriore e contachilometri (solo per le prime versioni) di colore nero.
Moto Guzzi Falcone 500 Polizia Municipale
– colore vernice non conosciuto in quanto variabile a seconda delle Amministrazioni presso cui la moto prestava servizio. In generale i mezzi inizialmente conservavano la colorazione della casa di Mandello del Lario e solo successivamente assunsero un proprio colore distintivo che variava da Provincia a Provincia.
Termina così la storia della Moto Guzzi Falcone 500 Sport e Turismo. Una moto che si è fatta apprezzare per le sue qualità sia da coloro i quali l’hanno utilizzata per diletto e svago che da coloro che l’hanno impiegata per servizio restando così nel cuore degli italiani e non solo.
Si ringraziano per la gentile e preziosa collaborazione:
Ufficiale in congedo dell’Arma dei Carabinieri Dott. Mino Faralli Coordinatore ASI Gruppo Lampeggiatori Blu
Dott. Filippo Faruffini di Sezzadio
Ing. Marco Celeghini già dirigente del Corpo Forestale dello Stato
Giorgio Brigà
Emiliano Menichelli
Tutto lo staff di Fiamme Blu
Gen. B. Gianni Unich
Comando Generale della Guardia di Finanza ed il Direttore del Museo Storico della Guardia di Finanza Magg. Gherardo Severino.